Dove nasce la parola Bonsai?
L’arte del bonsai non ha origini giapponesi. Per studiare l’affermazione degli alberi in miniatura, bisogna fare un salto nella Cina di circa 2000 anni fa. Erano chiamati penjing e hachiue e si pensava che questa pianta speciale avesse poteri magici. 700 anni fa, i giapponesi copiarono questa forma d’arte, dando però uno stile completamente diverso.
Soltanto nell’Ottocento, la parola bonsai si fa portavoce della nascita, dell’affermazione e della diffusione di un rinnovato concetto di bellezza. I caratteri del nuovo termine erano già impiegati nei compendi di giardinaggio editi nell’Ottocento, scritti da esperti di botanica giapponesi che frequentavano circoli politico-culturali.
Il termine bonsai si consolida durante la cerimonia del the
Erano veri e propri salotti letterari, in cui uomini di cultura si riunivano per la cerimonia del tè, durante le quali si leggevano testi di svariato genere, tra cui anche compendi di botanica di influenza cinese. La parola bonsai fa effettivamente la comparsa nei testi presentati all’interno della realtà di questi circoli.
Nel 1800 la vita politico-culturale si svolgeva a Kyoto, a quell’epoca capitale imperiale fino al 1868. Prendendo come riferimento la raccolta “Storia del Giappone”, redatta dallo storico letterato Rai San’yo, è proprio in questo periodo che si vengono a formare dei circoli culturali di carattere privato. A partire dai confuciani, medici, pittori e letterati, sono molte le personalità acculturate che si riuniscono in queste occasioni producendo attivamente opere letterarie. A loro va il merito per essere riusciti a dare il via a importanti scambi di nozioni culturali.
A partire dalla fine del periodo Edo (1603-1868) fino al periodo Meiji (1852-1912), con l’inizio della guerra sino-giapponese questa tendenza raggiunge anche la corte di Kyoto, le città più ricche, fino ad arrivare alla classe samuraica, l’elite guerriera. L’ambiente libero e privo di regole porta novità ed entusiasmi che spazzano le rigidità del periodo di Togukawa. Gli uomini di cultura lasciano il posto di lavoro e iniziano a dedicarsi anima e corpo all’organizzazione di cerimonie del tè.
Il bonsai diventa elemento decorativo durante le cerimonie del tè
Sono le occasioni in cui far attecchire le ultime correnti culturali del periodo e le tendenze che danno nuovo fermento intellettuale. Per riempire i momenti di vuoto durante queste ricorrenze, vengono inserite alcune attività ricreative come la realizzazione di composizioni floreali, il rito dell’acqua del tè e i bonsai diventano importanti elementi decorativi.
Se originariamente i letterati preferivano adottare uno stile più sobrio, in breve tempo un vasto assortimento di oggetti ricercati inzia a ornare le stanze. Comincia a farsi viva l’esigenza di indicare con precisione i punti in cui esporre i manufatti e annotare dove e in che modo esibirli. Sono proprio queste note a rappresentare il punto di partenza in cui ricercare la causa dell’affermazione del sostantivo bonsai. La lista comprendeva bonsai, pitture e strumenti per la cerimonia del tè.
Indicava il posto di ciascun oggetto elencato, presentando informazioni dettagliate. Sullo sfondo del crescente interesse interesse per questo tipo di eventi, ormai diventati di grande tendenza, l’utilizzo del vocabolo bonsai inizia a espandersi, simbolo di una rinnovata ricercatezza. In uno degli elenchi ricorre spesso il carattere di “vaso”, lo stesso utilizzato per scrivere la parola bonsai. Più volte è utilizzato il verbo “piantare” che, in associazione con l’altro carattere che compone il vocabolo bonsai, rende inequivocabile la connessione tra i termini. Da qui il significato”un albero che è piantato in un contenitore poco profondo”.
Di conseguenza si può affermare che grazie all’interesse di raffinati letterati e all’interesse per questa forma artistica da parte di personalità politiche, il termine bonsai viene utilizzato in maniera universale e le piccole composizioni in vaso si guadagnano un posto come oggetti da esposizione nelle cerimonie da tè.
Con il tempo, bonsai vengono proclamati definitivamente come “belle arti”, diventando una categoria a sé ancor più raffinata. In questa maniera i bonsai, splendido esempio di natura, diventano simbolo di un cambiamento, inaugurando una particolare estetica.Il vocabolo si fa così portavoce della nascita, dell’affermazione e della diffusione di un rinnovato concetto di bellezza.