Bonsai Ficus

Come curare il Bonsai Ficus in inverno? Come riconoscere un bonsai malato? Intervista a Fabio Borrello, presidente di AssoBonsai Siziano.

Bonsai FicusIl bonsai Ficus ginseng è una pianta verde molto ricercata e apprezzata, grazie alla sua particolare resistenza al freddo. Nonostante la sua grande adattabilità, con l’arrivo dell’inverno, il bonsai deve ricevere delle cure adeguate per evitare ingiallimento delle foglie e loro caduta.

Fabio Borrello nel 2014 fonda l’Associazione Bonsai Siziano per coinvolgere gli appassionati in attività di coltivazione e di manutenzione degli “alberelli”. L’idea di ABS nasce dall’incontro con Donato Danisi, maestro di fama nazionale e internazionale nell’immenso mondo dei Bonsai, e all’esperienza formativa con il club Bonsai Blu di Milano.

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Quali sono i bonsai che resistono al freddo?

I bonsai sono tutti da esterno, ma quelli che arrivano dai paesi orientali sono più adatti al clima mediterraneo e preferiscono ambienti  protetti. Per quanto riguarda le varietà europee, i bonsai di latifoglie e di conifere sono abituati al freddo, in quanto avvezzi ai climi rigidi, visto le altezze alle quali crescono. Anche il bonsai ficus è molto resistente, ma sopporta poco le basse temperature.

Dove bisogna collocare la pianta in inverno?

Il Ficus bonsai durante l’inverno deve essere protetto:

  • collocare il bonsai in ambienti chiusi o in una zona riparata su un balcone per evitare di sottoporre la pianta a eventuali gelate o a correnti d’aria fredda;
  • tenere il Ficus lontano da fonti di calore;
  • posizionare la pianta in una zona luminosa, avendo cura di girarlo almeno una volta ogni quindici giorni a 180°, in modo che la vegetazione continui a crescere in modo uniforme.

Lo stesso principio vale anche per altre varietà come Ulmus, Carmona, Podocarpus?

Il bonsai ulmus potrebbe anche essere posizionato all’esterno; la carmona apprezza una vita di mezzo, in quanto sopporta le basse temperature, ma eventuali gelate potrebbero compromettere la parte fogliare. In ogni caso ulmus, carmona e podocarpus sono piante adatte a serre fredde.

È giusto sospendere l’annaffiatura del bonsai in inverno?

La sospensione non è positiva per la salute della pianta. È buona norma, però, ridurre le annaffiature. Dipende dalla grandezza del vaso e della pianta. In ogni caso basta irrigare il bonsai una volta a settimana. Bisogna avere cura di verificare che il terreno sia asciutto anche nella parte centrale, inserendo direttamente il dito e muovendo un po’ la terra. Per esempio, l‘akadama, il terreno più utilizzato per bonsai, potrebbe asciugarsi soltanto in superficie. La regola comune è quella di non esagerare con le irrigazioni: meglio un po’ d’acqua in meno alla pianta, anche se questo può comportare la caduta di foglie, invece di annaffiare troppo e far marcire il bonsai.

Quali sono i sintomi comuni di un bonsai malato?

L’ingiallimento delle foglie e la caduta fogliare sono segnali tipici di un bonsai malato. Le foglie si ingialliscono o per eccessiva irrigazione o per un batterio fogliare che può aggredire la pianta. La caduta delle foglie è legata solo all’eccessiva quantità di acqua. In entrambi i casi, è necessario ridurre le irrigazioni, fare asciugare completamente il terreno, muovendo il terreno in superfice, e dare al bonsai il tempo di riadattarsi alla nuova condizione ambientale.

Può essere effettuato il rinvaso del bonsai in inverno?

Il rinvaso deve essere effettuato ogni due, tre o quattro anni in funzione della crescita radicale. Il periodo ottimale per rinvasare il bonsai è tra marzo e aprile, in modo che la pianta, una volta posizionata nel vaso nuovo, abbia il tempo di stabilizzarsi e di ripartire senza traumi durante la fase vegetativa. I mesi in cui non bisogna effettuare il rinvaso sono quelli più freddi, come gennaio e febbraio, e quelli più caldi.

Quando e come nasce Assobonsai?

Ho sempre avuto la passione per il verde e la natura. Dalla fine degli anni 80 si accende in me l’interesse verso questi piccoli “alberelli” in vaso, chiamati Bon-Sai, Pianta in vaso. La conoscenza di questi piccoli alberi avviene grazie all’iniziativa ANLAIDS, durante la quale ho acquistato una piantina di bonsai. Inizia così l’avventura e mi butto a capofitto.

Quali sono le attività di Assobonsai?

L’associazione è formata da dodici membri. Ci riuniamo 2 o 3 volte al mese, a seconda dei periodi di lavorazione dei bonsai. Per esempio nel periodo invernale, in cui la pianta va in una specie di letargo lavorativo, ci riuniamo per lavorare i bonsai, per condividere esperienze e riflessioni sulla cura delle piante. A questo si associa un corso base annuale in modo tale da dare la possibilità ad altri appassionati di poter entrare a far parte del gruppo.  Una o due volte l’anno visitiamo dei vivai specializzati nella vendita e cura dei bonsai. Scegliamo nuove attrezzature e altre piante da mettere poi in esposizione.

Le immagini di Assobonsai:

 

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